Con il mio compagno ho scoperto:



  • chi sono io, veramente (ancora in corso e in continua evoluzione);
  • chi è lui (idem come sopra);
  • chi siamo noi, insieme. Qual è la nostra missione e il senso per cui proprio noi ci siamo trovati. E così arriviamo a comprendere segreti e verità nascoste che ci ostiniamo ad ignorare anche se sono dentro di noi. L’altro è il nostro specchio, che ci aiuta ad acquisire nuove consapevolezze e a conoscere noi stessi nel profondo;
  • che spesso sembra di ripartire dal via, come al gioco dell’oca, invece è una spirale, in cui si ritorna ciclicamente sugli stessi errori e si discute sulle stesse questioni che, ma “in un altro girone”, ogni volta un pochino più in alto;
  • che insieme evolve tutto, anche la spiritualità;
  • che la “crisi” (dal greco “krisis”: scelta o decisione) ci costringe a prendere delle decisioni e rappresenta una porta (op-portunus, in latino il vento che riconduceva in porto la nave) attraverso la quale passare per ritrovare un nuovo equilibrio;
  • che superare le crisi ci ricorda come sia sempre possibile buttarsi alle spalle la sfiducia per superare i nostri limiti (o quelli che ritenevamo tali);
  • che si può imparare a non subire gli eventi spiacevoli, persino le ingiustizie più inconcepibili,  e interpretarli come segnali che indicano dove conduce il nostro cammino (questo te lo insegna la vita, non solo la coppia, … ma essere in due aiuta)  ;)

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