Gli
scambini, quelli istituzionali, li ho
importati io nella provincia dalla
metropoli milanese. Si sono rivelati subito un successone, a tal punto che
nonostante le gravidanze, i bimbi piccoli, e tutti i numerosi impegni diurni e
serali miei e di tutte le amiche, si sono sempre fatte, e con successo, almeno
due edizioni l’anno (ben distribuite: al cambio armadi estivo e invernale).
In
sintesi si tratta di uno scambio di vestiti (ma anche scarpe, borse, regali
sbagliati, tazze, trucchi, prodotti per capelli ….).
Insomma: tutto quello che
teniamo in casa inutilizzato e che quindi regaliamo volentieri. Al tempo
stesso, tutto lo spazio che abbiamo fatto a casa liberando armadi e mobiletti,
verrà presto riempito dai nuovi capi che ci siamo portati a casa … senza
spendere il becco di un quattrino.
Questo
tipo di scambini, neanche a dirlo, è fatto da noi donne, e vengono scambiati
principalmente capi femminili. A volte tiriamo fuori dal mucchio anche un
golfino che il marito non mette mai o quella camicia che proprio a noi non
piace e siamo riuscite a far sparire dal suo cassetto. Ma è ben poca cosa
rispetto ai nostri acquisti sbagliati e ai vestiti dalle mille taglie che
abbiamo passato in pochi anni.
Come
funzionano? A turno ognuna tira fuori la merce dal suo saccone e spiega i
motivi dello scarto (questa sta bene a chi ha più seno, quest’altra fa sudare,
quella là ha la vita alta, ….) e chi è interessata al capo in questione se lo
prova. Se le piace ed è l’unica a volerlo, è suo. Se invece è conteso, tutte le
altre decidono a chi destinarlo (in base a chi sta meglio e al numero dei
vestiti già accaparrati).
Ci
facciamo sempre delle gran risate. C’è chi si ostina e vuole assolutamente
portarsi a casa quel paio di pantaloni contesi,
anche se stanno strettissimi, e per evitare che qualcuna li richieda, se li
tiene su per tutta la sera (provandosi sopra di questi persino i costumi da
bagno). Altre volte abbiamo immortalato con qualche scatto alcuni abbigliamenti
anni ’80 che avrebbero fatto invidia a Ivana Spagna. C’è sempre un pezzo forte
che gira come testimone tra di noi e che ritorna fuori ad ogni scambino: per
ben tre edizioni è ricomparso un costume da bagno intero che non era altro che
una striscia di tessuto coloratissimo che avrebbe dovuto coprire inguine e i due
seni per poi passare dall’ombelico: perfetto per abbronzarsi a strisce e
restare comunque nuda!
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