Tommaso non è più patatone. E’ cresciuto. A volte
imita i suoi fratelli e si atteggia come se fosse molto più grande di quello
che è: un cachorro de hombre di
quattro anni.
Cecilia e Giacomo alternano liti e gelosie sfrenate a
momenti di idillio e di giochi fantastici. In quei momenti si chiamano “socio”,
si dicono “batti il cinque amico”, e se la intendono con un occhiolino. In
questo momento, mentre scrivo, stanno giocando a carte e quando contano i punti
a fine partita, quello che ha vinto dice all’altro: “Non preoccuparti, la
prossima volta vinci tu. Io ho avuto solo fortuna!”.
E’ tutto in rapida evoluzione. Mi sembra ieri che ero
alle prese con pappe e pannolini, e ora vanno da soli a farsi la doccia ai
bagni del campeggio. Ancora stento a crederci.
Vorrà dire che devo sbaciucchiarmeli ben bene prima
che arrivi il tempo in cui gireranno la testa, o si toglieranno il bacio con la
mano! E mi chiedo come saranno da adolescenti, se sarà più facile o più
difficile, se saprò ascoltarli e capirli …
E’ sempre così, è più forte di me: viaggio con la
mente verso il futuro domandandomi come sarà, mentre dovrei semplicemente
gustarmi il quotidiano di ogni giorno e ripetermi come un mantra: “Domani
vivrai il domani perché oggi vivi l’oggi”.
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