Domenica abbiamo portato i bambini sul
monte Pasubio, dove Italiani e Austriaci si sono affrontati a lungo nella
Grande Guerra.
Abbiamo tutti camminato tanto, compresi i
più piccoli, che quasi non si sono accorti della strada perchè incuriositi da
tutte le storie che raccontava loro il papà.
Lui, appassionato di storia e soprattutto
di quella storia, raccontava i dettagli delle battaglie combattute solo cento anni fa e di
com'era la vita dei soldati, rispondendo alle domande più buffe - "Ma non
dormivano nelle loro case?".
Le gallerie sotterranee erano la grande
attrazione. Ogni bambino era munito di torcia, le gallerie erano cuniculi
lunghi e aggrovigliati: ai loro occhi fantastici labirinti! E poi, almeno loro,
non dovevano piegarsi per non pestare la zucca!
Hanno camminato lungo le trincee, provato a
sparare con i loro bastoni utilizzati come fucili, e poi hanno anche capito
-spero! - che il gioco di spararsi che a loro piace tanto, nella realtà
non è proprio divertente.
Arrivati all'arco romano, che sorge dov'
era il cimitero della brigata Liguria, Giacomo legge ad alta voce il motto
del generale Achille Papa scolpito nel ferro: DI QUI NON SI PASSA, e chiede:
"Ma noi possiamo passare?"